Le prigioni di Venezia si trovano all'interno di Palazzo Ducale. Le più inospitali erano collocate al pian terreno, in quelli che venivano chiamati i Pozzi, ed erano diciotto celle rivestite in legno, buie e comunicanti solo con tetri corridoi. qui le condizione di vita erano davvero terribili: sotto le tavole di legno si annidavano insetti di ogni tipo, il cibo era scarso e immangiabile, l'aria irrespirabile, gli ambienti sovraffollati.
Nei locali del sottotetto erano ospitati, invece, i famosi Piombi. Devono il loro nome alle lastre di piombo che rivestivano i tetti, rendendo queste stanze caldissime d'estate e gelide d'inverno. In genere erano destinate ai carcerati più altolocati o ai detenuti in attesa di giudizio.
L'ospite più illustre dei Piombi è stato Giacomo Casanova, finito in carcere per una lunga sfilza di reati e protagonista della più rocambolesca delle fughe: salito sui tetti, Casanova riuscì a scivolare lungo una grondaia, infilarsi all'interno del Palazzo e farsi aprire, per fuggire poi tranquilamente, a bordo di una gondola. Non prima, secondo una leggenda, di concedersi un caffè in Piazza San Marco.
Le prigioni Nuove, invece, si trovano oltre il Rio di Palazzo, e ad esse si accedeva tramite il famoso Ponte dei Sospiri.
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